La nuova generazione di laminati: gli HPL.
Anzitutto, cerchiamo di comprendere come viene formato un laminato. Con questo termine, si intende generalmente un materiale ricavato dalla compressione di più fogli di carta kraft, carta decorativa e materiale plastico. Normalmente, le pressioni utilizzate in un processo di laminazione non sono molto alte e la temperatura è mantenuta pari a quella dell’ambiente.
Il laminato HPL (“High Pressure Laminate”) parte dallo stesso principio teorico del laminato standard, ma gli strati di carta kraft sono pre-impregnati con delle resine polimeriche. Da qui, l’esigenza di aumentare le temperature e le pressioni del processo di laminazione.
Perchè? Il motivo risiede nella tipologia di resina polimerica utilizzata: alle alte temperature, questa è in grado di termoindurire irreversibilmente all’interno del materiale. La resina va a sigillare i pori della carta kraft, aumentandone la densità e conferendole proprietà fondamentali che da sola non avrebbe. In un processo di produzione di un laminato HPL – pertanto – la pressione viene innalzata fino ad un valore pari a circa 20 volte la pressione di uno pneumatico. Oltre a ciò, la temperatura di processo viene mantenuta a 150°C. Si ottiene così un manufatto che, a differenza del prodotto standard, è in grado di resistere al passaggio dell’acqua, al calore e al graffio.
Riassumendo dunque, dal punto di vista tecnico, il laminato HPL è sicuramente migliore del laminato standard.
Ma vale davvero la pena investire nell’HPL? Nel caso del top di una cucina, sì, conviene: le proprietà degli HPL conducono ad un inevitabile aumento della durabilità del materiale, e – considerata l’usura cui è soggetto un top di una cucina – è sicuramente una scelta da tenere in considerazione soprattutto se nella vostra cucina saranno presenti animali domestici o bimbi vivaci. Graffi e urti sono all’ordine del giorno… è meglio proteggersi con un materiale resistente e duraturo!